WRC | Blocco dei test, problemi anche per Pirelli, dal 2021 fornitore unico. Mario Isola fa il punto
Il manager Pirelli spiega la situazione attuale
Il blocco dei test nel WRC deciso dalla FIA almeno sino a fine maggio causa coronavirus non crea problemi solo per i team come Toyota Gazoo Racing, impegnata nello sviluppo della nuova vettura; le difficoltà le potrebbe avere anche Pirelli, che ha vinto il bando come fornitore ufficiale unico dei pneumatici per il Mondiale Rally dal prossimo anno (e per le successive tre stagioni).
Si tratta di una situazione abbastanza complessa per l’azienda milanese, visto che è assente dal WRC in una veste del genere da una decina di anni ed entro l’anno deve produrre, sviluppare e testare gomme per le varie condizioni di gara del Mondiale Rally e per le varie categorie, dal WRC (o meglio, Rally1, come si chiamerà dal 2021) allo Junior. L’attività di Pirelli al momento è ferma, mentre quella relativa ai pneumatici rally era partita lo scorso gennaio. Sullo sfondo, una ipotesi che resta tale al momento: la conferma del fornitore attuale – Michelin – se la situazione non dovesse sistemarsi nei tempi utili (con il COVID-19 l’incertezza regna).
Mario Isola: “Per Pirelli quella attuale non è la situazione migliore”
Mario Isola, manager Pirelli che si occupa proprio della F1 e del settore racing (ed attualmente impegnato come volontario alla guida delle ambulanze della Croce Viola di Milano), ha fatto il punto della situazione ai microfoni di DirtFish. «Non per ora è la situazione ideale. Abbiamo pianificato di iniziare il nostro sviluppo molto presto perché il WRC scatta all’inizio dell’anno con il Rallye di Monte Carlo a gennaio. Ecco perché dobbiamo accelerare il processo, ma al momento tutto è bloccato, quindi c’è molto poco che possiamo fare. Il prodotto ce lo abbiamo – rivela – Forniamo già tutte le vetture WRC2, quindi è disponibile un prodotto per vetture a trazione integrale, ma abbiamo avuto pochissime opportunità di testare il nostro pneumatico su vetture WRC Plus».
Isola ricorda inoltre l’importanza dei test nel mondo rally, considerata la varietà di fondi su cui si gareggia, dalla neve allo sterrato, passando per il ghiaccio ed ovviamente l’asfalto. «Al momento stiamo rivedendo i nostri piani per essere sicuri di essere pronti non appena avremo il via libera da alcuni governi per iniziare il nostro test. Anche gli uffici e le fabbriche sono chiusi, quindi non possiamo produrre prototipi dei pneumatici. Se possiamo iniziare a luglio o agosto, dobbiamo pianificare una sessione di prova compressa per poi fornire le gomme da gennaio».
Come si sta muovendo Pirelli nella situazione attuale
Se non ci fosse la possibilità di effettuare i test, «ci concentreremo sempre sulla durabilità e l’integrità , ma sarà dura non avere feedback sulle prestazioni», prosegue il manager. «Quello che possiamo fare – e lo faremo comunque – è testare i pneumatici con strutture interne per provarne l’integrità . Speriamo anche di poter avere alcuni dati dai produttori. Se guardo alla F1, abbiamo un sacco di lavoro che viene svolto in anticipo prima di andare in pista grazie alle simulazioni. Un’auto da rally è diversa. Simulare le prestazioni su sterrato o superfici diverse è difficile, ma possiamo aggirare il problema. Potrebbe essere un buon punto di partenza. Speriamo di poter iniziare prima per testare e validare il nostro prodotto. Il nostro prodotto sul ghiaccio – cerca di guardare ai punti di forza Isola – è affidabile e le prestazioni sono abbastanza buone. Speriamo di non dover modificare troppo il nostro attuale pneumatico per il WRC2».
“Non pensiamo di rinviare di un anno la fornitura”
Infine, il manager Pirelli assicura che non è contemplata la rinuncia alla fornitura per il prossimo anno, rimandando la collaborazione con il WRC dal 2022. «Non abbiamo preso in considerazione questa opzione perché siamo sicuri di poter fare il lavoro. Ovviamente, stiamo analizzando diversi scenari per vedere come possiamo affrontare soluzioni diverse, ma non abbiamo considerato questa eventualità . Sicuramente se questo situazione si trascina sino alla fine dell’anno, in tal caso non saprei se sia possibile iniziare a gennaio, ma è un po’ presto per pensarci».
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